Fay Nahiko

Dal giapponese Ko (figlia) Nami (onda), la piccola "Namimì" ci fa una sorpresa: imprevista e non programmata, finisce per tornare a casa nostra... dalla quale, come vorrebbe ogni bel finale classico, non uscirà più. Ci eravamo già accorti del suo modo di fare ed essere particolarmente sereno, tranquillo, quasi ingenuo; e tale si rivela anche una volta cresciuta un po': simpaticissima nelle espressioni e negli atteggiamenti spensierati (giuro, a me ricorda Heidi...), quasi sbadata nei modi e, soprattutto, delicatissima. Se Siria ci aveva rotto maglioni su maglioni, Namiko non ci fa neanche un livido. Se Siria ha aperto porte, finestre, passeggiato sul tetto, sgominato mezzo pollaio della nonna, scavato buche, saltato recinzioni.... Namiko non varca le soglie neanche se trova porte o finestre socchiuse (in pratica sembrano una coppia dei cartoni animati, una il genio del male e l'altra il suo collaboratore sbadato! Per non dire tonto).

Tenerissima, cerca continuamente molto contatto: carezze, bacini, inviti al gioco... e le piace molto collaborare, immaginando che qualunque cosa si faccia insieme, è sempre divertente.
Ha stretto un rapporto fortemente dipendente dalla mamma, da cui addirittura ancora a volte si lascia accudire, e questo atteggiamento gregario probabilmente non la aiuta a sviluppare quella fiducia in sé necessaria ad aprirsi al massimo e senza remore alle novità: ha sviluppato nel tempo un po' di titubanza e timidezza verso ciò che non conosce, per questo ci vuole tempo e dolcezza per conquistare la sua fiducia... E una volta riusciti... l'unico pensiero di ognuno credo sia questo: "non sono io che ho conquistato lei, è lei che ha conquistato me!"

Ah, tra parentesi... forse, nello scegliere un nome con la F, dovevo chiamarla FOX Namiko:

NAMIKO